L' orchestra più naturale
Lei porta in volto, maestro, le cento e cento rughe di pentagrammi stanchi, ma pronti ad accogliere le nuove invenzioni di musicista. E quando cantiamo per lei, per la sua esperienza e per la storia che le si legge negli occhi, ci trema il cuore e vacillano le gambe: adesso sono solo le nostre voci i violini della sua musica e sono i nostri timbri più profondi le tube, i timpani e i sassofoni della melodia.
Ci ascolti, Maestro, e s' accorgerà che il nostro coro, qualsiasi coro di montagna, è l'orchestra più semplice e naturale e completa che esista e che la sua opera con noi acquista quell'umanità dolce che archi e ottoni non le sanno dare!
Il Coro Valsella di Borgo Valsugana festeggia il maestro Andrea Mascagni in occasione del suo ottantesimo compleanno (Levico Terme, settembre 1999).
I Canti della memoria
"Frammenti di storia attraveso la musica popolare nell'armonizzazione del Maestro Andrea Mascagni e nell'interpretazione del Coro Valsella"
Il libro raccoglie gli spartiti dei 21 canti che Andrea Mascagni ha armonizzato per noi, ciascuno impreziosito dai bellissimi disegni di Nerio Fontana.
Molti personaggio di spicco hanno voluto siglare con il loro pensiero l'importanza di questo lavoro.
Le presentazioni
Il Sindaco di Borgo Laura Froner: Il Coro Valsella rappresenta, dalla sua origine, motivo di orgoglio per la municipalità di Borgo Valsugana che io rappresento. I suoi canti, le sue ricerche nel campo della musica popolare, riferibili strettamente al Borgo ed alla sua valle più in generale, sono uno dei tenaci fili della trama che lega la nostra storia a quella dei nostri avi. Codici morali, modelli comportamentali, avvertenze e consigli vengono, dalla tradizione orale, tramandati come forma primaria di educazione alla vita sociale delle comunità. Frammenti di vita, espressi da momenti di gioia individuale e col- lettiva, lutti e dolori della vita nel suo incedere naturale e nel suo volontario impatto con le incomprensioni e le divergenze, come le guerre, soprattutto per noi la Prima Grande Guerra, vengono rac- contati, musicati, cantati, trasformandosi in un particolarissimo archivio di memoria storica. Unendo il filo della nostra individua- le memoria con quello delle altre valli e province e regioni del nostro Paese andiamo a comporre il tessuto che dà veste alla nostra identità nazionale. Il Comune di Borgo Valsugana è fiero di accompagnare il Coro Valsella all'incontro con il Senato della Repubblica, che ha voluto sostenere la pubblicazione di questo libro, non casualmente titola- to "canti della memoria" ed è grato al senatore maestro Andrea Mascagni, che, armonizzando e rielaborando questi ventuno canti, ha dato voce e dignità alla gente d{ questa valle, affinche, risolle- vata dalla povertà e dalla miseria dei secoli scorsi, continui a ricordare.
Il Presidente del Senato Marcello Pera: E' con sincero sentimento di condivisione che ho accolto il cortese invito del prestigioso Coro Valsella di Borgo Valsugana in Trentino di presentare questa raccolta di canti popolari, armonizzati da quella luminosa figura di intellettuale e di musicista chefu il senatore prof. Andrea Mascagni, al cui ricordo il Senato della Repubblica è ancor oggi particolarmente legato. Il Coro Valsella è da molti anni interprete attento e sensibile di quell'identità della montagna e delle sue genti, che costituisce parte insostituibile del patrimonio culturale nazionale, secondo il sempre attuale insegnamento del più grande conterraneo del Coro stesso, il Presidente Alcide De Gasperi. L' originalità di un simile processo di ricerca, raccolta e divulgazione dei reperti della cultura popolare che, qui come altrove, costituiscono l'ossatura, non tanto dell'idea romantica di nazione, quanto piuttosto quella identificativa di popolo, costituisce oggi una ricchezza che oltrepassa i pur ampi confini dell' arte, per diventare eredità di una Memoria con la quale trasmettere il senso stesso della nostra storia comune, costruita sul complesso incedere delle microstorie delle nostre Regioni. In questo rappresentarsi della cultura italiana, il Senato della Repubblica, che ho l' onore di presiedere, vuole testimoniare la sua costante attenzione verso un divenire che, proiettandosi nel futuro, tiene ben salda l'ancora in quel passato dal quale orgogliosamente tutti veniamo.
Il presidente della Provincia Autonoma di Trento Lorenzo Dellai: La musica popolare, e fra questa i canti di montagna, nasce dalla vita di ogni giorno, dalle sue gioie e dalle sue fatiche. In origine non è musica scritta, la si tramanda oralmente, di padre in figlio. Essa è il filo rosso che lega tra loro generazioni diverse, che introduce i giovani alla ricchezza del loro passato, alla "caverna del tesoro " rappresentata dalle tradizioni della comunità. Il maestro Andrea Mascagni tutto questo lo sapeva. Si avvicinò ai canti dei nostri cori di montagna, ed in particolare a quelli del Coro Valsella, il quale annoverava tra i suoi estimatori, fin dal secondo Dopoguerra, anche la famiglia De Gasperi, con l'umiltà, il rispetto e l' attenzione di chi è consapevole di stare maneggiando una materia viva, incandescente: l'identità di una terra, il suo comune sentire, ciò che crea coesione, che ravviva i momenti di festa e consola dalle fatiche. Al tempo stesso Mascagni si rese conto che questo grande patrimonio rischiava di venire disperso nel duro confronto con la modernità,. una modernità fatta di radio , e tv che cominciavano ad entrare nelle nostre case, ma anche di musiche nuove, provenienti da paesi lontani, avvisaglia di una globalizzazione che non aveva senso respingere ma che bisognava attrezzarsi ad affrontare. Ecco allora la sfida di dare ai canti di montagna una veste nuova, di metterli a confronto con la più vasta tradizione alpina e mitteleuropea, di inciderli su vinile, infine di portarli nel mondo. Una sfida che il Coro Valsella accolse con entusiasmo, portando le canzoni del Trentino fino in America e in Australia ( come avevano fatto fin dal lontano '800 generazioni di emigranti), approfondendo al tempo stesso il lavoro di ricerca, di scavo, nel grande giacimento della cultura popolare. Questo lavoro continua a produrre i suoi frutti preziosi anche oggi. Il Trentino è profondamente grato a coloro che, con la loro passione e il loro entusiasmo, hanno contribuito a far crescere questa straordinaria avventura, in piccola parte raccolta nelle pagine di questo libro. E lo è in particolare modo al maestro Andrea Mascagni, che, come anche altri grandi della sua generazione, penso ad esempio ad Arturo Benedetti Michelangeli, seppe risol- vere con intelligenza e creatività l'apparente contrapposizione fra vecchio e nuovo, fra passato e pd arricchirsi vicendevolmente.
Isabella Bossi Fedrigotti: Chissà perche le montagne fanno cantare così tanto. Forse perche le canzoni, quelle lente e ritmate -quelle, per esempio, che il coro Valsella da decenni canta con sentimento nuovo e antico- insegnano a camminare, a regolarizzare respiro e passo. Forse perche aiutano a scacciare la paura quando le grandi ombre delle cime scendono sui prati e sui sentieri. Forse perche il silenzio dei monti è troppo grande per noi, troppo totale, a volte troppo opprimente se non giunge una voce a spezzarlo, a segnarlo con il suo canto d'oro, d'argento, di bronzo o di cristallo. Ci parlano quelle voci e quei canti della nostra storia, della nostra terra, della nostra vita, del ridere e del piangere, degli amori e delle morti, di vecchiaia e fanciullezza, di miti e di realtà. Non farli tacere, non dimenticarli, ma, coltivarli, anzi, riascoltarli e tornare a cantarli serve a rammentarci con più forza -e con più dolcezza- che uomini e che donne siamo, dove abitiamo e da dove discendiamo. E'una specie di passaporto che rinnova la nostra identità, per noi stessi prima di tutto, piccolo specchio nel quale ci possiamo contemplare, non tanto per ammirarci, quanto per riconoscerci nella confusione. I ritmi e le parole -antichi sì, non vecchi, antichi nel senso che portano racchiuso il tempo di sempre, quello di ieri, di oggi e anche il tempo che verrà- ci sono cari come ci devono essere care le nostre memorie, e hanno il dono di risvegliare con due sole note, con un solo verso, giorni e sentimenti, ricordi, dolori, spensieratezze e speranze che parevano dormire lontano da qualche parte, irrimediabilmente perduti. Sono frasi, sono musiche che in un attimo riconosciamo come intimamente nostre nella grande babele dei rumori e delle voci. Dire che ci cullano è sdolcinato, dire che ci riempiono di nostalgia sembra melenso. Eppure è reale che risentire quei canti ci dà pace,. ed è vero che ci accende dentro il desiderio di tornare un poco indietro per poter riscrivere da capo la nostra vita, e in meglio, in più innocente questa volta.
Il Presidente del Coro Valsella Elio Dandrea: Parlare del maestro Andrea Mascagni, per il Coro Valsella è come riandare con la memoria alle radici più intime e profonde della nostra tradizione musicale. Il Coro Valsella nasce, infatti, quasi settanta anni fa, con la volontà di non disperdere quel patrimonio di tradizioni, così radicato nella vita semplice e popolare delle valli trentine e tramandato oralmente di generazione in generazione, attraverso melodie cantate a più voci, durante il lavoro o nei momenti di riposo o di svago o magari durante le gite domenicali in montagna o in inverno davanti ad un fuoco acceso. Questi canti avevano anche un forte significato di quella identità e di quel comune sentimento, che nascevano da una vita aspra e difficile, ma che aveva nel senso di comunità e nella solidarietà i propri punti di forza. Questo senso di comunità, la volontà di ritrovarsi e mettere insieme, attraverso il canto corale e comunitario, la propria cultura, le proprie tradizioni, le proprie gioie e i propri dolori, per non sentirsi più soli e per scambiarsi il coraggio e la forza necessari per vincere una natura non certo amica, è in fondo l' anima da cui nasce il canto popolare di montagna. Il Coro Valsella, tra i primi, ma poi a seguire tutti i cori popolari di montagna, ha cercato e voluto conservare e valorizzare, mediante il particolare linguaggio del canto corale, gli aspetti più autentici delle nostre tradizioni alpine,. in particolare quelli che rimandano con la memoria ai momenti felici o infelici della vita: la nascita, la gioia, la giovinezza, l' amore, il lavoro, la guerra, l' emigrazione, la povertà, la vecchiaia, la morte. Per fare questo non bastava conoscere e cantare i testi musicali tramandati dalla gente delle nostre valli, ma era anche necessario trasformare quei canti, così ricchi di umanità, ma anche quasi sempre inadatti ad una esecuzione concertistica, in pagine musicali che, sapientemente rappresentate, entrassero nel profondo del cuore degli ascoltatori. Per realizzare quel " sogno ", però, non bastava incontrare un bravo musicista, ma anche un uomo che sapesse, con vera sapienza, sentire, capire, amare e condividere la cùltura e la vita, che quei canti volevano esprimere e trasformarli, senza tradirne lo spirito originario, anzi esaltandolo, in brani musicali indimenticabili, che sapessero veramente toccare il cuore e le menti degli ascoltatori. Il Maestro Andrea Mascagni è stato l'uomo e il musicista che, per il Coro Valsella, ha saputo interpretare nel modo migliore questo ruolo e per questo gli è dovuta perenne riconoscenza, non solo dal nostro Coro, ma da tutti coloro che, anche grazie ai canti da lui armonizzati, manterranno vive le autentiche tradizioni della cultura e della vita della gente delle nostre valli alpine.
Il Presidente della Federazione dei Cori del Trentino Sergio Franceschinelli: Una presenza che stenta a farsi ricordo nel vissuto, recente o di più consolidata memoria, della coralità trentina, alla cui sensibilità interpretativa Andrea Mascagni ha in più occasioni affidato vivaci armonizzazioni di canti di ispirazione popolare, talvolta direttamente attinti a non sopite tradizioni orali, latenti nel tessuto delle culture cosiddette minori. Una presenza lunga, mai venuta meno nonostante i molteplici impegni professionali, parlamentari e politici, un amore/rispetto ampiamente corrisposto, specie da quei cori che, come il coro della S.A.T o il Valsella, avevano stretto col Maestro vincoli non solamente occasionali, ma anche di personali amicizie cresciute sul terreno della comune passione musicale e arricchiti da reciproche corrispondenze sotto il segno del pentagramma e di una vicendevole stima. Poligrafo dai vasti interessi musicali, uomo di scienza e portatore di istanze nuove, Andrea Mascagni ha saputo coerentemente coniugare, attraverso lo strumento del canto popolare, i valori della tra- dizione autoctona con la voglia di riscoprire -in termini di nostalgia, di rimpianto o semplicemente sulla scia di un vago sentimento di continuità nel cambiamento -le radici e le ragioni di un immaginario collettivo altrimenti destinato a sedimentarsi nel ..repositorio delle patrie memorie. Anche la Federazione Cori del Trentino gli è debitrice di un legato di particolare valore: la "Antologia di canti popolari di diversi Paesi europei ", una raccolta di ben trenta armonizzazioni, che la Federazione, a segno di gratitudine, ha messo a stampa nel '97, in occasione dell'ottantesimo compleanno del Maestro. Ora, il dono di questi ventidue canti, con signorile tratto dedicati al coro Valsella. Un trentennio di collaborazione e il suggello ad un rapporto di amicizia che attraverso il canto corale si è continuamente rafforzato. Di questo lavoro l'intera coralità trentina va oggi fiera e ne rilegge le pagine con affettuoso entusiasmo, seppur velato da inevitabile tristezza per la recente scomparsa del loro autore.